l'IA generativa sul tuo computer
E nessun dato condiviso in rete. Poi, come sempre, anche le ultime novità dal mondo dell'IA!
Bentornato/a a un nuovo numero de L'IA generativa per menti curiose! Ogni settimana ti offro un concentrato di spunti e le ultime notizie dal dinamico mondo dell'Intelligenza Artificiale.
Oggi affrontiamo un tema cruciale per chiunque tenga alla propria privacy e sicurezza dei dati: l'utilizzo dell'IA generativa direttamente sul tuo computer. È possibile sfruttare le potenzialità di queste tecnologie senza che i tuoi dati vengano condivisi in rete? Assolutamente sì!
L'Intelligenza Artificiale generativa ha aperto scenari incredibili, dalla creazione di testi e immagini alla programmazione. Spesso, però, l'utilizzo di questi strumenti comporta l'invio dei nostri dati a server esterni, sollevando legittime preoccupazioni sulla privacy. Ma cosa succederebbe se potessimo avere la potenza dell'IA generativa a portata di mano, direttamente sul nostro dispositivo, senza alcuna condivisione di dati?
Nel mio ultimo articolo ho analizzato i vantaggi dell'esecuzione in locale dei modelli di IA, come la maggiore sicurezza dei dati, la velocità e la possibilità di lavorare offline. È una soluzione ideale per professionisti, aziende e chiunque gestisca informazioni sensibili e non voglia rinunciare ai benefici dell'IA. Abbiamo parlato di come si stia sviluppando un ecosistema che permette di ospitare e far girare questi modelli su hardware personali, aprendo una nuova era per l'interazione con l'IA.
Se la privacy dei tuoi dati è una priorità e sei curioso/a di capire come l'IA generativa possa operare in totale autonomia e sicurezza sul tuo dispositivo, ti invito a leggere l'articolo completo:
👉 IA generativa sul tuo computer: nessun dato condiviso in rete
Le ultime news dall'universo IA 🚀
Il mondo dell'IA non si ferma mai, e anche questa settimana è stata ricca di annunci e sviluppi che stanno ridefinendo i confini del possibile. Ecco una selezione degli aggiornamenti più interessanti:
Cercasi large language model che parli bene l'italiano
Una ricerca recente mostra che i modelli linguistici “made in Italy” non sono i migliori nei test su lingua e cultura italiana. Il benchmark Italic, basato su 10.000 domande a crocette, valuta la comprensione e la conoscenza della lingua e cultura italiana, posizionando i modelli stranieri, come Claude 3.5 Sonnet, in testa alla classifica. I modelli italiani, come LLaMAntino 3 e Llama 3.1 Italiano, si posizionano più in basso, ma i loro sviluppatori sostengono che la differenza di prestazioni sia dovuta alla disparità di parametri e alla mancanza di dati di qualità in italiano.Google utilizza i video di YouTube per addestrare l’AI? Una mossa che mette in difficoltà i creator e le aziende dei media
Google utilizza i video di YouTube per addestrare i suoi modelli di intelligenza artificiale, come Gemini e Veo 3, sollevando preoccupazioni tra i creator riguardo alla proprietà intellettuale e ai diritti d’autore. I Termini di servizio di YouTube concedono a Google una licenza globale per l’utilizzo dei contenuti, ma non esplicano l’uso per l’addestramento AI. Mentre alcuni vedono opportunità, altri temono la competizione con contenuti automatizzati e la mancanza di compenso.Sam Altman di OpenAI annuncia il lancio di GPT-5 per l’estate
Un modello che unificherà le capacità di GPT-4o e o3 in un sistema più potente. GPT-5 potrebbe rappresentare un passo verso l’intelligenza artificiale generale (AGI) e semplificare l’uso dei modelli, integrando funzionalità come memoria, multimodalità e ragionamento. OpenAI sta considerando un cambiamento nella denominazione dei modelli futuri e sta esplorando nuovi modelli di business, mantenendo la neutralità dell’output.Intelligenza artificiale e diritto d'autore, si può imporre per legge che l'AI rispetti il copyright?
Si discute in Parlamento sulla possibilità di imporre per legge il rispetto del copyright da parte dell’intelligenza artificiale (AI). Gli artisti chiedono tutele contro l’uso massiccio dei loro dati da parte dei grandi modelli di AI, temendo l’appropriazione indebita dei loro contenuti e la sostituzione del lavoro umano. Si propone di rendere più severo il quadro normativo, richiedendo autorizzazioni preventive e maggiore trasparenza sui dati e algoritmi utilizzati dall’AI.Secondo gli scienziati del MIT l’utilizzo di AI riduce l’attività cerebrale
Uno studio del MIT rivela che l’uso frequente di chatbot di intelligenza artificiale nella scrittura riduce l’attività cerebrale e la capacità di memorizzazione. Gli studenti che hanno utilizzato un chatbot hanno mostrato un’attività cerebrale significativamente ridotta rispetto a quelli che hanno scritto senza aiuto esterno. I ricercatori avvertono che l’uso dell’AI nell’apprendimento potrebbe portare a una “codifica superficiale” e a una scarsa memorizzazione, richiedendo un’attenta valutazione del suo impatto sullo sviluppo cognitivo.Groow, l’I.A. che vuole rivoluzionare le PMI italiane: come funziona e in cosa consiste
Webidoo ha lanciato Groow, la prima piattaforma italiana di intelligenza artificiale su misura per PMI. Groow personalizza “AI Agent” per gestire attività quotidiane, integrandosi con strumenti comuni e offrendo un servizio di onboarding completo.Metà degli italiani ha provato gli strumenti IA almeno una volta
Un’indagine Piepoli per Udicon rivela che il 49% degli italiani ha provato l’IA, soprattutto i giovani (80%) e per cercare informazioni (62%). La fiducia nelle risposte è alta, ma preoccupano la sostituzione del lavoro umano e la gestione dei dati sensibili.
Spero che questa selezione ti sia utile per rimanere sempre aggiornato/a sulle dinamiche complesse e affascinanti dell'Intelligenza Artificiale!
L'IA generativa per menti curiose è il nostro spazio per approfondire e confrontarci. Se hai pensieri, domande o vuoi condividere la tua opinione sulle notizie di questa settimana, rispondi pure a questa email o interagisci sui miei canali social!
Grazie per la tua attenzione e a presto con il prossimo numero!
Un caro saluto,
Gianluigi Cogo
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